Non mangio carne, ma mangio il pesce. Non bevo latte, ma mangio il formaggio. Questa cosa manda spesso la gente in confusione.
Per la visione della società d’oggi il mondo deve dividersi in estremisti vegani e guerrieri del bbq. Non vi sono vie di mezzo, non puoi porti nella foschia e non essere catalogato con una qualche etichetta, altrimenti la gente non sa in quale scatola metterti e finirai nella cesta degli oggetti smarriti.
Devi scegliere da che parte schierarti altrimenti, mal che vada, sarai classificato come “ipocrita”.
Il vegano di solito ti dice che contano tutte le vite, mica solo quelle delle mucche. Il carnivoro invece ti farà notare che non serve a nulla non bere il latte se poi mangi il parmigiano. Alcuni ti fanno anche notare che è inutile non mangiare carne se poi guidi un auto a benzina, ma quella è un’altra storia.
Io ho smesso di curarmi di quello che la società pensa di me da un bel po, o almeno ci sto provando. Infondo non sono solo un numeretto invisibile nell’isteria di questi 7 miliardi di persone che popolano il globo?

Fiori di zucca ripieni di ricotta 😀
Cerco di cambiare il mondo con le capacità che la natura mi ha dato: penso e scorreggio e a volte le due cose sono molto simili, o penso scorregge, ma non riesco mai a scorreggiare pensieri, il che è un peccato.
Superpoteri a parte, condivido la scelta di chi prende la via vegana e capisco che sia molto difficile rinunciare ad un’abitudine così “deliziosa” come carne e uova.
Ma per conto mio credo che il giusto sia nel mezzo.
In molti non provano nemmeno a diventare vegani perche hanno paura del cambiamento radicale e sono convinti che quello sia l’unico modo per fare la differenza. Perché tentate quando già so che fallirò?
Un approccio più blando permetterebbe a tutti di fare in piccolo gesto alla volta e aiutare il mondo e noi stessi passo dopo passo. Immaginate che cambiamento ci potrebbe essere se tutti decidessero di comprare la carne una volta in meno. Basterebbero piccole cose come scegliere uova da allevamento all’aperto (o meglio al pascolo) e comprare tonno da pesca sostenibile.
Un passo alla volta.
Sono sempre stata convinta che in certe casi “poco” sia meglio di “niente”, e che “poco” ha più possibilità di diventare “tanto” rispetto a quante ne abbia il “niente”.
Io ci avrò impiegato un anno per eliminare del tutto la carne dalla mia dieta. Ho iniziato prima dalla carne rossa, principalmente per una questione di alimentazione, poi dopo un po’ ho eliminato pollo e tacchino e poi sono scesa nel dettaglio eliminando tutti quegli alimenti che apparentemente non contengono carne, ma in realtà ce l’ hanno.
A volte è capitato di cedere alla tentazione. Quando è successo ho sempre temuto che sarebbe stato un passo indietro, ma in realtà mi sono ritrovata, con mia somma meraviglia, a pensare che infondo non mi mancava così tanto e non è più capitato.
Una spesa più consapevole sarebbe il primo passo verso un mondo più vivibile, scegliere fonti diverse, locali e allontanarsi quando possibile dalla grande distribuzione ci porterebbe a far parte del cambiamento. Porci delle domande ci costringerebbe a trovare delle risposte. Vi siete mai fermati davanti al bancone della carne e chiedervi “come mai questa carne costa così poco?”. Conoscere la risposta potrebbe sbloccarvi la coscienza e spingervi a comprare meno e meglio, non solo per gli animali, l’aria e il mondo in generale, perché, che ci crediate on no, ne gioverebbe anche la vostra salute.
“E’ solo un piccolo gesto” dissero 7 miliardi di persone 😀